lunedì 3 maggio 2010

Intervista a Stefano Masini presidente del Comitato di Vallericcia




Stefano, che cos’è il comitato di Vallericcia?

Il comitato è uno strumento nato con la buona volontà dei cittadini per proteggere Vallericcia e il suo ambiente naturale e agricolo da attacchi che giudichiamo sconsiderati e pericolosi.

Ti riferisci al nuovo progetto di viabilità pensato dalla giunta Cianfanelli?

Certo! Noi assolutamente non vogliamo che una strada enorme, come ci ha mostrato il sindaco stesso, giunga giù dalla costa, da metà di via Rufelli, per gettarsi, con un percorso che tra l’altro non è logico ed è privo di linearità, dentro la valle per andare a raggiungere, intersecando strade di campagna con rotatorie enormi, lo stradone di Vallericcia. Una cosa faraonica, sovradimensionata, totalmente inutile alla popolazione e dannosa.

Il sindaco sostiene che voi di Vallericcia siete spinti solamente dalla sindrome di Nimby…

La sindrome “no nel mio giardino”, si potrebbe dire, è una scusa degli amministratori per far sentire in colpa coloro che verrebbero direttamente toccati da dall’opera viaria. A nessuno fa piacere che una strada gli passi nella stanza da letto e neanche sul proprio roseto. Ma se la cosa è giusta e per il bene di tutti, allora ok. Qui, però, si tratta di qualcosa che, come dicevo, è inutile e illogica e inoltre verrebbe costruita su una valle agricola, particolarmente verde, piena di colture e di alberi che verrebbero abbattuti. Un grave danno per l’ambiente e per l’economia di questa zona. A Vallericcia si può vivere e lavorare con la natura e non contro di essa.Vallericcia è un polmone verde, non un paradiso terrestre o un luogo perfetto, ma proprio per questo va protetto e tutelato, no sfruttato fino ad ucciderlo e questo per il bene di tutti i cittadini dei Castelli e di tutti coloro che venendo da qualsiasi parte, affacciandosi al belvedere di Ariccia, amano vedere campi verdi e alberi, respirare aria buona e no rimanere colpiti nella vista da uno stradone gigantesco che taglierebbe in due la valle sfregiandola per sempre.

Lo descrivi come uno scempio…

Lo è, e se putacaso dovessimo fallire nella nostra lotta, ma non ci credo, il sindaco Cianfanelli e la sua giunta verrebbero ricordati come coloro che hanno sfregiato per sempre il volto della valle.

Ma esistono proposte del comitato per Vallericcia o siete solo “contro”?

Certo. Pensiamo che con parte del finanziamento di 25 milioni ricevuto dal Comune di Ariccia si dovrebbero migliorare le strade che già sono esistenti, come via Casaletto, via Di Mezzo, via Longarina che sono strette, pericolose, senza marciapiedi e molto trafficate già ora. Se queste strade venissero ingrandite nella giusta misura, non un millimetro di più, nessuno negherebbe il proprio apporto alla comunità. Altro che sindrome di Nimby e del giardino di mio nonno!

E dell’allargamento dello stradone di Vallericcia che dici, Stefano?

È la strada più importante e grande della valle e sicuramente dove essere migliorata e adeguata, specie se è vero che verrà costruito il policlinico dei Castelli Romani, che però mi pare non sia neanche nel piano triennale della sanità laziale. Comunque un adeguamento dello stradone è giusto in linea di massima e di sicuro vanno fatti i marciapiedi e un fondo migliore che non si trasformi in un colabrodo com’è ora. Di sicuro andrà anche un pochino allargato ma certamente non per farci una pista ciclabile. Meglio lasciare su delle case che abbatterle per colpa di una breve e pericolosa pista per bici che, tra latro, correrebbe su una strada che ha un cancello ogni pochi metri e dai quali escono automobili e trattori. Non dimentichiamoci che siamo in una valle agricola!

La pista ciclabile è bellissima ma la si potrebbe fare a nord di Ariccia dove sicuramente è meno pianeggiante ma di certo sarebbe meno pericolosa più bella e avrebbe un percorso più lungo, magari da Castello a Genzano. Questa sarebbe bella!

E dell’idea del sindaco Cianfanelli di fare di Vallericcia una città giardino?

Vallericcia è già un giardino, un giardino che andrebbe soltanto curato un po’ di più, specie dall’amministrazione comunale. E poi si è mai visto un giardino nel quale passano strade larghe15 e più metri? No, miglioriamo quello che c’è, curiamolo, e Vallericcia potrà riconquistare a livello paesaggistico l’eccellenza che già ha a livello di produzione di ortaggi di qualità. Pensate invece che con un traffico maggiore, praticamente verrebbe deviato nella valle il traffico dell’Appia bis, le polveri dei fumi delle auto andrebbero a posarsi sui frutti e sugli ortaggi stessi che ritroveremo sulle nostre tavole.

Insomma determinati nella vostra opposizione al progetto.

Certo, determinati e volenterosi, ma abbiamo bisogno che la gente ci sostengano, che conoscano bene la situazione, i luoghi e le persone di cui stiamo parlando ed ecco quindi il significato di questo sito internet. Sosteneteci mandateci una mail in cui dite che ci siete vicini e che non volete uno stradone nuovo e pazzesco sulla valle.

Sono convinto che ci sosterranno anche in Regione Lazio con la giunta della neo presidente Polverini che sicuramente non potrà non vedere le incongruenze di questo progetto.

Per esempio?

Per esempio il fatto che secondo chi ha progettato questo collegamento Appia bis Nuovo Ospedale dei Castelli Romani, per raggiungere l’ospedale dal punto A dell’Appia bis si deve fare una deviazione dentro la valle per arrivare a un punto B e poi giungere, facendo lo stradone, fino al punto C, Rotatoria di Ginestreto, dal quale si scende per andare all’ospedale stesso. Pazzesco, è sufficiente da A andare a C mantenendosi sulla costruenda Appia Bis, ora via Rufelli, Via Perlatura e giungere sempre allo stesso punto C che è la rotatoria di Ginetreto.

Va bene, per adesso direi di finire qui…

Solo una cosa ancora, abbiamo bisogno del sostegno della gente, che capiscano le ragioni della salvaguardia dell’ambiente della valle, che ci scrivano e ci dicano che sono con noi.

Grazie.scrivete a vallericcia@gmail.com

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